Negli ultimi giorni ho notato quanto sia difficile per le persone tornare alla normalità. Alcuni non sanno come fare, molti hanno paura, si sentono a disagio e non riescono a ristabilire quelle routine alle quali erano abituati prima che scattasse l’emergenza. Ripartire ci porta ad affrontare una nuova realtà, che purtroppo non conosciamo, perché non sappiamo cosa succederà adesso e l’ignoto ci spaventa. Adesso ci tocca ricreare una nova normalità, una nuova routine alla quale dobbiamo riadattarci dopo un periodo in cui, dentro le nostre case, ci siamo sentiti protetti e al sicuro. Abbiamo impiegato molto tempo per adattarci ad una condizione che non è dipesa da noi, siamo stati costretti a reinventarci, a crearci nuove routine per affrontare le nostre giornate di quarantena. Alcuni ci sono riusciti, altri un pò meno e altri non ci sono riusciti affatto. Adesso è il momento di riprendere in mano la nostra vita, ovviamente con una certa cautela e gradualità. Ripartire significa accettare tutto quello che è successo e iniziare a modificare nuovamente i nostri comportamenti, ma alcuni non sono pronti per farlo, il cambiamento è sempre difficile da mettere in atto. In questo caso, ripartire significa che dobbiamo riorganizzare le nostre giornate, trovare nuove routine, riprendere l’attività lavorativa per chi in questa seconda fase può farlo, uscire per rivedere i parenti e iniziare a vedere la situazione in prospettiva. Tuttavia, ciò che spaventa maggiormente, è il doversi confrontare con una nuova realtà alla quale non siamo abituati, perché adesso, fuori dalla nostra casa, dal nostro porto sicuro, dovremmo tutelarci da qualcosa che non percepiamo a livello visivo ed è proprio il distanziamento sociale che dovrebbe garantirci la protezione dal virus, non più soltanto le quattro mura domestiche, quindi, ma anche il distanziamento dagli altri. Questa nuova condizione ha un peso non indifferente sulle persone poiché siamo tutti esseri sociali, viviamo tutti di relazioni, di contatti con l’altro. Tutti abbiamo parenti, amici, colleghi di lavoro, compagni di scuola, colleghi di università ed è proprio dagli altri che dobbiamo distanziarci per garantire le nostra salute e quella degli altri. Molti sono stati capaci di adattarsi in fretta alle condizioni dettate dalla prima fase e sono riusciti ad isolarsi in casa ricreando da subito nuove routine, nuove abitudini. Molti sono stati capaci di trovare attività da svolgere tranquillamente a casa; sono riusciti a dare un valore diverso alla vita, riscoprendo le piccole cose quotidiane alle quali prima, presi dalla vita frenetica, non prestavano attenzione. Adesso, anche queste persone, fanno fatica a ripartire perché non riescono a distaccarsi da quelle condizioni di vita sicure alle quali si erano abituati e che si erano creati. Tutto ciò crea una situazione particolare di smarrimento in cui troviamo difficile riconoscere quell’ambiente al quale eravamo abituati da tutta la vita per viverlo, ora, in una modalità differente rispetto al passato, una modalità fatta di distanziamento sociale, di mascherine, di attenzioni particolari.

Vediamo quindi cosa fare in 3 passaggi fondamentali:

  1. Ricreare una nuova condizione di normalità, dando alle nostre giornate delle nuove routine che siano più flessibili e adattabili a questa seconda fase;
  2. Evitare di fare paragoni con la vita che conducevamo in passato e spingerci verso il cambiamento accettando l’idea che, adesso, c’è una nuova fase da affrontare, una fase diversa dalla precedente, che dobbiamo vedere con nuova luce togliendoci di dosso quella sensazione di impotenza che ci vede incapaci di poter affrontare le situazioni. Piuttosto, dobbiamo iniziare a capire che dobbiamo ripartire e che abbiamo le risorse interne per poterlo fare;
  3. Non dobbiamo credere che con la seconda fase non ci sia più pericolo o rischio di contagi o di ammalarsi. Piuttosto dobbiamo pensare che sta solo iniziando una nuova fase che deve essere affrontata in modo adattivo, senza sentirsi onnipotenti, facendo attenzione e rispettando le normative senza essere condizionati dalla paura.

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