
Ebbene si, l’ansia non è un disturbo che colpisce solo gli adulti ma può interessare anche bambini e adolescenti. Questo fenomeno raggiunge dei picchi in alcune tappe specifiche del percorso scolastico. Tipicamente è possibile osservare una sintomatologia ansiosa nei seguenti periodi di crescita:
- Tra i 5 e i 7 anni, all’inizio della scuola primaria;
- Tra i 10 e gli 11 anni con l’inizio della scuola secondaria di I°grado;
- Tra i 13 e i 14 anni con l’inizio della scuola secondaria di II° grado.
Alcune volte può accadere che, a ridosso di eventi particolari come ad esempio: la separazione dei genitori, la nascita di un fratellino, un lutto o un trasferimento in una nuova città o in una nuova scuola, un bambino possa improvvisamente incontrare difficoltà a svolgere attività quotidiane e compiti scolastici che prima svolgeva senza particolari problemi.
Può anche succedere che prima di uscire per andare a scuola il bambino lamenti sintomi fisici di varia natura che i genitori possono interpretare come un capriccio oppure come un problema di salute a se stante.
La sintomatologia appare quindi varia e, come per l’adulto, l’ansia in età evolutiva è associata a manifestazioni somatiche, infatti è possibile osservare:
- Mal di testa;
- Pianti;
- Mal di stomaco o tensione muscolare, che indicono i bambini a chiedere ai genitori di non andare a scuola o di farsi venire a prendere prima;
- Difficoltà ad addormentarsi: spesso i bambini chiedono di andare nel lettone di mamma e papà, un luogo dove potersi addormentare tranquilli;
- Vomito e talvolta febbre;
- Crisi di panico.
In età evolutiva bisogna sottolineare che i bambini hanno molte paure fisiologiche che, data la fase dello sviluppo in cui si manifestano, sono normali e non patologici. Ad esempio, l’ansia da separazione, la paura del buio, la paura degli animali o l’ansia da prestazione sono tutte condizioni assolutamente normali. E’ quando l’ansia diventa pervasiva che si può parlare di un vero e proprio disturbo d’ansia.
Le cause principali dell’ansia scolastica sono:
- L’ansia da separazione;
- Esposizione al fenomeno del bullismo;
- Paura dell’insegnante;
- Paura di prendere brutti voti;
- Timore di non essere all’ altezza delle aspettative dei genitori.
Quando si manifestano episodi di ansia scolastica i bambini hanno difficoltà a descrivere ciò che realmente pensano o provano e la conseguenza è quella di sentirsi sempre più angosciati andando così a creare un circolo vizioso che, in alcuni casi, può portare anche ad una sofferenza intensa.
Come si manifesta l’ansia scolastica a scuola?
- Ritardi nell’ingresso a scuola;
- Difficoltà a parlare di fronte alla classe;
- Abbassamento del rendimento scolastico;
- Difficoltà a terminare i compiti assegnati;
- Eccessiva preoccupazione e ansia per le verifiche;
- Perdita di interesse verso materie che prima piacevano;
- Difficoltà ad entrare in classe la mattina;
- Bassa autostima;
- Difficoltà di concentrazione;
- Irritabilità;
- Intolleranza alla frustrazione.
Anche quando i bambini sono a casa è possibile osservare in loro alcuni comportamenti particolari che rimandano ad un disturbo d’ansia scolastica. Tra questi possiamo menzionarne alcuni:
- Impiegare troppo tempo nel fare i compiti;
- Perfezionismo e paura di sbagliare;
- Mancanza di fiducia in se stessi;
- Richieste di rassicurazione;
- Preoccupazioni riguardanti le prestazioni scolastiche;
- Continue richieste di approvazione;
- Presenza di sintomi fisici (prevalentemente mal di testa e mal di pancia);
- Difficoltà ad addormentarsi.
COME INTERVENIRE?
Durante un intervento di gestione dell’ansia scolastica è fondamentale il supporto e la collaborazione attiva dei genitori. È bene rivolgersi ad uno specialista che possa intervenire attraverso un intervento specifico.
Le principali tecniche di intervento sono:
- La psicoeducazione;
- Il modello ABC;
- L’esposizione;
- Il rinforzo;
- Il modellamento;
- La mindfulness;
- L’attivazione della resilienza;
- Il parent training.
Lo scopo del trattamento è quello di eliminare pensieri irrazionali, rinforzando quelli razionali, cioè quei pensieri che, in età evolutiva, difficilmente nascono in modo spontaneo. E’ bene intervenire tempestivamente poiché sottovalutare i sintomi dell’ansia scolastica crea il rischio di instaurare un circolo vizioso in cui, allo allo stato d’animo ansioso del bambino, si aggiunge la percezione di una cattiva prestazione che, a sua volta, va ad incrementare l’ansia successiva nel dover affrontare un compito.