Il mese di settembre, da sempre, coincide con il rientro a scuola e con esso coincide anche l’inizio delle richieste di supporto scolastico specializzato richiesto da genitori di bambini con autismo. Proprio per questo motivo oggi vorrei parlarvi brevemente di una procedura che molto spesso viene utilizzata in questi casi, quando cioè, bisogna insegnare al bambino con autismo in che modo bisogna apprendere un determinato compito. Vi parlerò quindi della “Task Analysis” ovvero l’ analisi del compito. La Task Analysis è una procedura che scompone il compito partendo dalla sua descrizione globale fino ad arrivare alla descrizione delle singole azioni necessarie per la sua esecuzione. “L’analisi del compito è un insieme di metodi che consente di scomporre in sotto-obiettivi più semplici e accessibili un compito-obiettivo inizialmente troppo complesso per essere proposto nella sua totalità” (Ianes, 2006).

L’obiettivo di questa procedura è quello di favorire lo sviluppo delle autonomie personali, sociali e comportamentali di bambini, ragazzi e adulti con difficoltà complesse affinché possa essere garantita l’inclusione e una migliore qualità di vita. L’analisi del compito si basa sulla creazione di un elenco di tutte le operazioni che la persona deve eseguire e di tutte le informazioni che sono necessarie per raggiungere gli obiettivi.
Ad esempio: se vogliamo analizzare l’acquisizione di un’autonomia personale quale quella di lavarsi i denti, i passaggi da seguire sarebbero i seguenti:
- Prendere il tubetto del dentifricio
- Svitare il tappo del dentifricio
- Prendere lo spazzolino
- Spremere il tubetto e mettere un pò di dentifricio sulle setole dello spazzolino
- Poggiare le setole sui denti
- Muovere lo spazzolino in su, in giù, a destra, a sinistra
- Sputare il dentifricio
- Sciacquare la bocca.

Una tecnica per capire se abbiamo costruito in maniera corretta una Task Analysis è quella di farla eseguire ad una altra persona oppure a noi stessi in modo tale da renderci conto se abbiamo tenuto in considerazione tutti i micro passaggi per arrivare all’abilità desiderata. Quando introduciamo questo strumento è fondamentale seguire passo passo la persona e supportarla fisicamente nei vari step che non riesce a compiere ricordandoci, però, che l’aiuto deve essere lieve e temporaneo affinché non si crei dipendenza inficiando, così, la task.
Molto spesso, nell’insegnamento ad alunni con Bisogni Educativi Speciali, i cosiddetti BES, gli obiettivi – che vengono definiti in base ad una prima operazione di valutazione delle abilità possedute e dei deficit – gli step devono essere ridotti ed organizzati in sequenze graduali per difficoltà, che riescano a facilitarne l’apprendimento, vanno cioè “frammentati”. Per attuare la task analysis, è importante l’individuazione delle abilità componenti e delle abilità prerequisite al compito. In pratica, si deve cercare di identificare le varie abilità il cui possesso sia un requisito indispensabile per l’esecuzione del compito (abilità componenti) e per il suo apprendimento iniziale (abilità prerequisite). L’insegnante, a scuola, (e il tutor, a casa) deve definire, cioè, una serie di sotto-obiettivi sequenziali in modo da facilitare, attraverso un percorso molto graduale in termini di difficoltà, l’apprendimento dell’alunno. Durante l’insegnamento di un’abilità, effettuare l’analisi è importante per due ragioni: la prima è che attraverso di essa potremmo avere la possibilità di stabilire cosa la persona è in grado o meno di fare – il che eviterà di tornare su ciò che è già stato insegnato – e, inoltre, ci permetterà di identificare ed affrontare più facilmente le difficoltà.

La ripetizione sistematica del comportamento, se viene rinforzata dall’ambiente ecologico (genitori; insegnanti; educatori; gruppo; ecc…) viene generalizzata e, quindi, ripetuta in altre situazioni e in altri contesti (ad esempio: preparare la tavola; preparare lo zaino; risolvere una espressione matematica; ripetere un compito in forma orale; ecc…). Per tutte le persone che vanno a scuola, infatti, allenarsi negli apprendimenti scolastici è fondamentale perché permette, in primis, di dare continuità al lavoro iniziato a scuola e poi perché aiuta a mantenere una routine che permette di far trascorrere la giornata utilizzando il tempo in modo funzionale. Inoltre, le stesse schede didattiche, possono essere riadattate e rese fruibili alle diverse età: da bambini non ancora in età scolare, così come da adulti già al di fuori del circuito scolastico: esse rappresentano degli ottimi pretesti per svolgere delle attività strutturate stimolanti e produttive.